31 gen 2013

Recensione: Shiki



Oggi ho deciso di recensire un anime che mi ha stupito parecchio, sto parlando di Shiki (letteralmente 'Demone cadavere'), serie animata composta da 22 puntate.

La storia si svolge in un piccolissimo paesino di montagna, Sotoba, popolato da pochi abitanti, e in cui non succede mai niente di particolare, i giorni trascorrono sereni e tutti uguali in questo angolo rupestre suggestivo e pieno di vegetazione. La quiete viene interrotta da una misteriosa serie di morti inspiegabili che colpisce prima solamente persone anziane, poi anche uomini e donne di tutte le età.
La causa sembra essere uno sconosciuto virus di cui il medico di paese Toshio Ozaki cercherà di scoprire la provenienza, insieme al suo amico di infanzia Seishin Muroi, sacerdote buddista del luogo.
Questa serie di eventi coincide con il trasferimento di una strana famiglia nel castello in stile occidentale situato più in alto rispetto al paese, e di cui si sa veramente poco, nonostante le voci girino in fretta in un paesino come quello di Sotoba.
La minaccia che incombe sui suoi abitanti si rivelerà essere molto più preoccupante di quanto vogliano credere, e quello che all'inizio viene presentato come un'oasi di tranquillità e di noia si trasforma in un vero e proprio campo di battaglia in cui per sopravvivere bisognerà lottare disperatamente!

Sono molti i punti a favore per quest'anime, in primis lo stile grafico, originalissimo e azzeccato allo stile horror della storia, come anche le ambientazioni, suggestive e noir.
Shiki inoltre riesce ad inondarti di emozioni, ti mette veramente ansia, che ti si attacca addosso anche dopo che la puntata è finita e ti spinge ad iniziare subito la prossima, in un turbinio di orrore tensione e violenza; non si può certo dire che è un anime da guardare tranquilli seduti in poltrona!
L'elemento che, a mio parere, rende unico Shiki è che non si può parlare di protagonista, perchè non c'è!! E' un anime corale, in cui se proprio si volesse individuare un protagonista sarebbe Sotoba stessa; infatti viene presentato un numero considerevole di abitanti, e questo consente una varietà incredibile di caratteri, personalità e modi di reagire ai catastrofici eventi che si susseguono durante tutte le puntate. Io stessa mi sono sentita un'abitante di Sotoba, e mi sono chiesta come mi sarei comportata in quelle circostanze. E' come se l'autore presentasse una storia senza preferire un personaggio o un altro, oppure una morale rispetto ad un'altra, ma lasciasse tutto in mano allo spettatore, che resta spiazzato da questa vastità!
Appunto per questo, il finale è assolutamente inaspettato, e ti lascia incollato allo schermo fino alla fine senza farti intuire nulla!
Questo è stato per me Shiki, un'opera che ti lascia inevitabilmente un forte ricordo di se, e tutte le emozioni che ti ha trasmesso nel guardarlo :)

[Enrica Rosse]

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